jueves, abril 27, 2006

..e la giornata muore


ore 06 e 30 del mattino: una consuetine oramai.ciondolo dal letto fino al punto cottura.le mani frugano nel pensile alla ricerca della prima pastiglia del giorno,poi accendo la tv,tiro fuori la moca e il caffè.la metto sul fuoco,quello piccolo sennò il manico si riscalda troppo,accendo la tivvì.
una routine bella salda.sento l'oroscopo,tutto,pensando a quelli che conosco,quello di un mio amico della bilancia,lei invece ha il mio stesso segno,l'altro invece era di mio padre.il tg arriva dopo pochi minuti di pubblicità.come una mazzata.per abitudine io bevo il caffè amaro,mi piace sentirne il sapore vero:stamane era impossibile berlo.mentre guardo attonito il televisore che sciorina le prime notizie,non riesco a immaginarmi lo svolgimento dei fatti.stranamente sento odore di bruciato,sento i suoni,il boato senza capire il perchè.è tutto nella mia mente.andrea pancani della 7 non ha ancora specificato più di tanto e si aspettano delle news.passo il resto della mattina cercando di rimettere in sesto i pc dell'azienda,svogliatamente.una volta a casa la voglia di paranzare non c'è,mi attacco al televisore cercando altre piccole notizie,inutilmente,i filtri dell'informazione sono efficenti quando vogliono.mi riprendo un poco,igort mi offre un link di jazz in streaming dalla francia,notevole.passo la serata a montare un nuovo HD che un pò mi fa penare,televisione a manetta in cerca di notizie già sentite.piano piano la giornata muore e mentre vago per la rete mi soffermo nel blog di un amica.leggo,ingoio qualche lacrima.non piango.non sono triste per quei tre poveri soldati italiani,non sono triste per quelle migliaia di iracheni vittime di una guerra bastarda.non sono triste per l'11 settembre.sono triste per me.perchè sono costretto a vivere in questo mondo che non mi piace,perchè non bastano i morti per la fame,le malattie e le disgrazie...le guerre.sono triste a vedere come ci siamo ridotti,imborghesiti,incapaci di urlare il nostro disprezzo a chi lo merita ma capacissimi di prendere a pugni l'automobilista che ci taglia la strada.non abbiamo più attributi,non abbiamo più coglioni ne amor proprio.poi...piano come sempre,troppo piano...la giornata
muore.e tanti con lei.

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